Il recesso nei contratti turistici

L’art. 92 del D.Lgs n.206 del 2005 (Codice del Consumo) attribuisce al turista/consumatore la facoltà di esercitare il diritto di recesso senza il pagamento di alcune penali nell’ipotesi di aumento del prezzo del pacchetto turistico (ex art. 90) ovvero nel caso di modifica di uno o più elementi essenziali del contratto (ex art. 91).
La normativa in esame, quindi, non contempla un generico diritto di recesso a protezione del Consumatore ovvero un diritto di ripensamento ad nutum del Consumatore che acquisti un pacchetto turistico, ma solamente un diritto di recesso per giusta causa nelle situazioni tassativamente indicate dall’art. 92 Cod. Consumo.
Il recesso ad nutum, non motivato ex art. 90 e 91, nella prassi è dunque possibile, previo però il pagamento di una somma, c.d. penale, il cui ammontare varia in base ai tempi del recesso ed in misura direttamente proporzionale all’avvicinarsi della data di inizio del viaggio.
Si rileva peraltro che in ambito turistico, benché nella prassi la maggior parte dei contratti si perfezioni a distanza ovvero al di fuori dei locali commerciali, non possa trovare applicazione il diritto di recesso così come disciplinato dall’art. 64 del Codice del Consumo, il quale prevede che “per i contratti e per le proposte contrattuali a distanza ovvero negoziati fuori dai locali commerciali, il consumatore ha diritto di recedere senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo, entro il termine di dieci giorni lavorativi, salvo quanto stabilito dall’articolo 65, commi 3, 4 e 5”.
L’art. 55, lettera b, del Codice del Consumo prevede infatti espressamente che il diritto di recesso previsto dall’ art. 64 e seguenti, non si applichi ai contratti di fornitura di servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione e al tempo libero, categoria, quest’ultima, in cui rientrano i contratti turistici regolati dagli art. 82 e seguenti del Codice del Consumo.
In conclusione, quindi, il turista/consumatore avrà la possibilità di recedere senza alcuna penalità nelle ipotesi tassativamente previste dal legislatore di cui agli art. 90 e 91 del Codice del Consumo.
In tutti gli altri casi è possibile per il turista/consumatore recedere dal contratto previo pagamento di una penale indicata nelle condizioni generali di vendita.

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