Offendere sullo stato di WhatsApp è diffamazione
Se offendete qualcuno su uno stato di WhatsApp potreste incorrere nel reato di diffamazione: questa la decisione della Cassazione.
Se offendete qualcuno su uno stato di WhatsApp potreste incorrere nel reato di diffamazione: questa la decisione della Cassazione.
La Cassazione con sentenza 13564/2020 conferma la condanna per calunnia e diffamazione nei confronti dell’ex marito che, attraverso la proposizione di una denuncia –querela, accusava la moglie di avere un amante, quale strumento di reazione alla denuncia di quest’ultima.
Uno dei passatempi preferiti di questo periodo è spiare e denigrare sul web chi trasgredisce le regole. Coronavirus e privacy: ecco cosa si rischia.
La Corte di Cassazione ritiene che costituiscano reato di diffamazione quelle espressioni con le quali si “disumanizza” la vittima, assimilandola a cose o animali.
Per comprendere se l’invio di un messaggio offensivo tramite posta elettronica indirizzata ad una pluralità di destinatari possa integrare il reato di diffamazione aggravata, occorre riferirsi al contenuto dell’art. 595 c.p., per poi analizzare la ratio della forma aggravata, di…
Con la sentenza in commento, la Suprema Corte torna ad occuparsi della corretta qualificazione giuridica da attribuirsi alla condotta di colui che posta espressioni lesive dell’altrui onore, utilizzando quale mezzo di diffusione il noto social network Facebook.