Immersioni all’estero: chi è responsabile in caso di incidente?

Guida legale per subacquei, istruttori e tour operator

Sempre più subacquei italiani scelgono destinazioni esotiche per le loro immersioni: Maldive, Egitto, Filippine, Mar Rosso. Con la ripresa dei viaggi post-COVID, cresce anche la voglia di avventura. Ma in caso di problemi, chi risponde?
Un malore in acqua, un’attrezzatura difettosa, un ritardo nei soccorsi: sono situazioni che, purtroppo, possono accadere. E sapere chi ha responsabilità legale può fare la differenza, anche per ottenere giustizia o un risarcimento.

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Viaggi diving dopo il COVID: cosa è cambiato

Dopo la pandemia, molti viaggiatori sono diventati più attenti alla sicurezza e alla qualità dei servizi. Allo stesso tempo, le prenotazioni online e le collaborazioni tra agenzie italiane e diving esteri si sono moltiplicate.
Ma proprio in questi contesti, le responsabilità legali sono spesso poco chiare. E quando qualcosa va storto, può essere difficile capire a chi rivolgersi e con quali strumenti.

Chi può essere considerato responsabile?

In caso di incidente durante un’immersione all’estero, le figure potenzialmente coinvolte sono diverse. Analizziamole una per una.

1. Il diving center locale

È il soggetto che accompagna i sub in acqua. In teoria, è responsabile per la sicurezza durante l’attività. Tuttavia, in molti Paesi extra-UE la normativa è meno rigorosa rispetto a quella italiana, e spesso mancano assicurazioni o controlli adeguati.
Molti diving fanno firmare liberatorie generiche in inglese, ma attenzione: non sempre queste hanno valore in Italia e potrebbero essere contestate, soprattutto se scritte in modo poco chiaro o sbilanciato.

2. Il tour operator o agenzia italiana

Se l’immersione fa parte di un pacchetto organizzato da un operatore italiano, quest’ultimo ha una responsabilità diretta verso il cliente.
Significa che, anche se il diving center è estero, il tour operator italiano risponde per eventuali danni, disservizi o mancanza di sicurezza, soprattutto se ha scelto in autonomia i fornitori locali.

3. L’istruttore o accompagnatore italiano

Capita spesso che un istruttore italiano accompagni un gruppo, pur senza organizzare ufficialmente il viaggio. In questo caso, se il professionista ha avuto un ruolo attivo nella gestione dell’immersione, può rispondere legalmente.
Anche un semplice “consiglio tecnico” o una supervisione informale può essere interpretata come assunzione di responsabilità, con conseguenze in sede civile o penale.

Come può tutelarsi chi viaggia?

Se sei un subacqueo in partenza per un viaggio diving, ci sono alcune accortezze fondamentali per ridurre i rischi:

  • Informati sul centro diving locale: verifica che sia certificato, che abbia istruttori qualificati, attrezzature in buono stato e copertura assicurativa.
  • Leggi attentamente le liberatorie: anche se sono in inglese, prenditi il tempo di capire cosa stai firmando. Se qualcosa non ti è chiaro, chiedi o valuta di non firmare.
  • Controlla se hai acquistato un pacchetto: se hai prenotato tramite agenzia italiana, potresti far valere i tuoi diritti in Italia, anche per danni subiti all’estero.
  • Fai una buona assicurazione subacquea: non tutte coprono immersioni fuori dall’Europa o attività tecniche. Verifica sempre che sia valida, aggiornata e attiva durante il viaggio.

Cosa devono sapere i professionisti che accompagnano gruppi?

Se sei un istruttore, un accompagnatore o un’agenzia che lavora nel settore diving:

  • Definisci chiaramente il tuo ruolo: specifica per iscritto se sei solo un accompagnatore o se hai anche compiti tecnici.
  • Fai firmare ai partecipanti una dichiarazione consapevole: è utile per chiarire i rischi dell’attività e i limiti della tua responsabilità.
  • Controlla le coperture assicurative: tua e dei tuoi clienti, soprattutto per attività extra-UE.
  • Comunica in modo trasparente prima della partenza: evita promesse eccessive o messaggi ambigui. La chiarezza è la prima forma di tutela.

Meglio  essere prudenti che sottovalutare

La subacquea è un’attività meravigliosa, ma non priva di rischi. Quando si viaggia all’estero, è ancora più importante sapere chi risponde in caso di incidente, soprattutto quando la normativa locale è diversa da quella italiana.
Affidarsi solo al “buon senso” può essere pericoloso. Serve una nuova consapevolezza, fatta di informazioni, documenti chiari e responsabilità ben definite.

Il nostro studio legale è a disposizione per offrire consulenza legale, supporto contrattuale e modelli di liberatoria personalizzati per viaggi diving all’estero. Siamo al fianco di subacquei, istruttori e operatori turistici per prevenire problemi e tutelare i diritti di tutti.

studio legale zambonin

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