Remissione di querela: cosa bisogna fare?

Può capitare di sporgere querela nei confronti di qualcuno e di avere poi un ripensamento: come funziona la remissione di querela (art. 152 c.p.)?

Sporgere querela: perché è importante

Nel nostro ordinamento esistono alcuni reati, caratterizzati da minor allarme sociale, che sono procedibili a querela di parte, ossia è necessario che la persona offesa dal reato, nell’esporre i fatti agli inquirenti, chieda espressamente la punizione dei colpevoli. 

La querela va proposta entro il termine di 3 mesi dal momento in cui si viene a conoscenza dei fatti costituenti reato.

Se in presenza di un reato procedibile a querela (es. truffa) questa manchi, il procedimento penale non potrà essere attivato e se attivato sarà destinato a non avere seguito, per mancanza di condizione di procedibilità.

Remissione di querela: cosa fare se si ha un ripensamento

Speculare al diritto di querela è quello della remissione di querela, che consente alla persona offesa/querelante di ritirare la querela con atto di remissione di querela, che deve essere accettato dal querelato, denominato accettazione di remissione di querela.

I due atti che possono essere fatti in presenza dei due soggetti – querelante e querelato – oppure in due momenti diversi, possono essere sottoscritti dinnanzi alle Forze dell’Ordine o al proprio avvocato, che, autenticate le firme, provvederà al deposito presso la Procura ove è pendente il procedimento.    

Con la remissione accettata, il procedimento si estingue e pertanto se interviene nel corso delle indagini preliminari verrà disposta l’archiviazione, mentre se interviene successivamente occorrerà che vi sia un Giudice che dichiari l’avvenuta estinzione del reato per remissione di querela.

remissione di querela

La remissione può intervenire solo prima della condanna

La giurisprudenza sul punto ha avuto modo di chiarire che per condanna debba intendersi un provvedimento irrevocabile di condanna, contro il quale non è più possibile fare impugnazione.

Pertanto è ben possibile formulare la remissione anche dopo la sentenza di condanna intervenuta in appello, purché ciò avvenga prima della scadenza del termine per ricorrere in Cassazione, altrimenti l’irrevocabilità della condanna preclude alla remissione di avere effetto.

Sarà poi in questo caso la Cassazione, accertata l’intervenuta remissione/accettazione della querela ad annullare la sentenza di condanna per avvenuta remissione di querela ed estinzione del reato.

Lo strumento della remissione è molto utile, in quanto consente all’indagato magari con scarse chance difensive o che magari, più semplicemente, non vuole affrontare lo stress di un processo, di raggiungere un accordo con la persona offesa, che preveda la remissione in cambio del riconoscimento di una somma di denaro a titolo transattivo.

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