Strada a una carreggiata? Autovelox illecito

Avete presente quelle stradine strette di montagna o dei paesini, larghe a malapena quando un’automobile ma che ufficialmente sono a doppia corsia? Quelle strade che, per tutto il tempo della loro percorrenza, generano nell’automobilista l’unico pensiero “speriamo non arrivi nessuno dall’altra parte”? Ecco, in quelle strade lì non potrete mai trovare un autovelox e, nel caso in cui lo doveste trovare, sarebbe illecito, secondo quando chiarito dalla Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso di un automobilista contro una sanzione rilevata da un autovelox posizionato su una di quelle strade a una carreggiata.

autovelox controllo della velocità

Autovelox su strada a una carreggiata, è possibile?

Nei primi due gradi di giudizio il ricorrente si è visto rigettare il ricorso con il quale aveva impugnato la multa comminata dal Comune per violazione dell’art. 142 c.8 del Codice della Strada, avendo circolato a 86 km/h, superando così il limite di 70 km/h.

In Cassazione i giudici riconoscono che il giudice di merito ha precedentemente errato nel qualificare la strada “in cui è stata contestata la violazione come strada a scorrimento veloce in quanto si trattava di strada ad una sola carreggiata”.

Esaminando il caso la Corte ricorda – come già fatto in passato – che “il provvedimento prefettizio di individuazione delle strade lungo le quali è possibile installare apparecchiature automatiche per il rilevamento della velocità (autovelox) senza obbligo di fermo immediato del conducente può includere soltanto le strade del tipo imposto dalla legge […] dovendo ritenersi necessaria l’esistenza delle caratteristiche minime per la configurazione di una strada urbana come a scorrimento veloce per rendere legittimo il posizionamento dell’apparecchio fisso di rilevazione elettronica della velocità”.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 5078/2023, chiarisce che, non trattandosi di una strada a scorrimento veloce quella dov’era stata rilevata l’infrazione, nel caso concreto il Comune non poteva installare l’autovelox che ha portato alla sanzione.

Per questo motivo gli Ermellini accolgono il ricorso cassando la sentenza impugnata di secondo grado e condannando il Comune a pagare le spese dei giudizi di merito. Essendo l’infrazione stata rilevata attraverso uno strumento erroneamente posizionato la sanzione viene annullata, liberando l’automobilista dall’obbligo di pagare per il limite di velocità sforato.

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