Acquariofilia: responsabilità per prodotti difettosi o viziati

L’acquario ha perso acqua o si è rotto provocando danni al Vostro appartamento ed a quello sottostante?
Avete acquistato un acquario, una mangiatoia o qualsiasi altro accessorio che non funziona a dovere ed il venditore ha accampato una serie di scuse per sottrarsi alla riparazione, sostituzione o restituzione del prezzo corrisposto? Ecco i Vostri diritti.

Prodotto difettoso
Per prodotto difettoso si intende un prodotto insicuro rispetto agli standard di sicurezza che ci si può attendere da un prodotto di quel genere, secondo le normali modalità di utilizzo.
Nel nostro caso, ad esempio, si può ritenere che un acquario sia difettoso nel caso in cui esso subisca delle perdite di acqua o si crepi, si rompa o subisca altre alterazioni dello stato iniziale (ovviamente in assenza di un nostro comportamento colpevole!).
In tali casi, il produttore è responsabile del danno cagionato dal prodotto difettoso e sarà tenuto, pertanto, al risarcimento del danno medesimo.
Il termine per richiedere il risarcimento dei danni subiti è di 5 anni dal verificarsi degli stessi.
Prodotto viziato
Per prodotto viziato, invece, si intende un bene che presenta difetti di qualità o di costruzione che rendono il prodotto totalmente o parzialmente inutilizzabile, non conforme alla presentazione fatta dal venditore vendita o un prodotto di qualità o prestazioni inferiori rispetto a un bene dello stesso tipo.
Per fare un esempio rimanendo nel campo dell’acquariofilia, è il caso di una mangiatoia elettrica che non eroghi cibo ai pesci a causa del timer rotto.
In questo caso, è il venditore che deve rispondere dei vizi del prodotto nei confronti dell’acquirente, il quale avrà diritto alla riparazione del bene o alla sua sostituzione entro un congruo termine: poiché la legge non specifica tale termine, è buona norma chiedere al venditore di indicare per iscritto sullo scontrino o su altro documento inerente al prodotto la data entro la quale sarà possibile ottenere un prodotto conforme, in quanto l’inosservanza di detto termine darà diritto al consumatore di ottenere immediatamente la restituzione del prezzo pagato. Nel caso, inoltre, in cui la riparazione o la sostituzione del prodotto risultasse impossibile o eccessivamente onerosa per il venditore, il consumatore avrà diritto ad ottenere la riduzione del prezzo (per vizi lievi) o la restituzione di quanto pagato.
Si noti che il venditore è responsabile nei confronti del consumatore anche qualora rilevi che il vizio del prodotto sia imputabile al produttore del prodotto medesimo.
Per quanto riguarda i termini per ottenere il risarcimento del danno, il consumatore deve denunciare il vizio entro due mesi dalla scoperta e non oltre due anni dalla consegna del bene stesso. La denuncia non è però necessaria se il venditore ha riconosciuto il vizio.
Infine, è necessario ricordare che molti prodotti sono dotati di una garanzia propria – c.d. garanzia convenzionale – solitamente più ampia rispetto alla tutela prevista dalla legge. In questo caso la garanzia vincola chi la offre, secondo le modalità indicate nella dichiarazione di garanzia medesima. Per fare un esempio, se la garanzia convenzionale offerta dal produttore è di 5 anni, in caso di vizio il compratore potrà rivolgersi al suo diretto venditore entro due anni dall’acquisto, mentre in seguito dovrà rivolgersi al produttore.

Per una consulenza in merito non esitare a contattarci.
info@iltuolegale.it

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