Diritto all’oblio: necessaria richiesta espressa di cancellazione o rettifica

Ti sarà capitato di cercare su Google nomi di persone di rilievo pubblico e di trovare notizie relative a procedimenti penali che le hanno interessate in tempi ormai lontani. Il venire a conoscenza di processi e sentenze di condanna, soprattutto di personaggi pubblici, è un diritto del cittadino.

Si tratta del cosiddetto diritto di cronaca, ossia del diritto, di rendere noto tutto ciò che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico. Il diritto di cronaca, costituzionalmente garantito in quanto espressione della libertà di manifestazione del pensiero, incontra, però, tre limiti: l’essenzialità dell’informazione che viene diffusa in relazione a fatti di interesse pubblico; la veridicità del fatto esposto; e la rispondenza a un interesse sociale all’informazione. Il mancato rispetto di tali requisiti comporta un possibile conflitto tra il diritto di cronaca ed altri diritti costituzionalmente tutelati, quali ad esempio quella alla riservatezza.

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Rettifica delle notizie relative a condanne penali con assoluzione

Cosa succede, quindi, se la notizia di una iniziale condanna penale non viene poi aggiornata con la sentenza definitiva di assoluzione dalle testate giornalistiche online?

Il mancato aggiornamento espone, infatti, il soggetto interessato al possibile protrarsi della gogna mediatica e fa si che i limiti di costituzionalità del diritto di cronaca vengano meno. Deve, dunque, essere riconosciuta all’interessato la possibilità di ottenere la rettifica delle notizie relative a sue condanne penali ed il loro aggiornamento con la successiva e definitiva assoluzione con formula piena.

Il diritto all’oblio

Si parla a tal proposito di diritto all’oblio (art. 17 del Regolamento Generale sulla Protezione dei dati Personali), ovvero del diritto ad essere dimenticati e del diritto a che non vengano riproposte vicende, soprattutto se negative, ormai superate dal tempo o da successive notizie positive.

Il cittadino ha il diritto a tutelare la propria reputazione

A tal proposito è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione. Essa ha sancito il principio in forza del quale qualsiasi interessato ha il diritto di tutelare il proprio onore e la propria reputazione e di richiedere l’aggiornamento degli articoli online con le novità più recenti o con la rimozione delle notizie che lo riguardano. Corrisponde a tale diritto, un obbligo per la tastata giornalistica, non tanto di aggiornare in automatico le notizie, quanto di dar seguito tempestivamente alle richieste dei soggetti interessati, pena la possibilità di questi ultimi di richiedere loro il risarcimento dei danni. Quindi, se si trovano online informazioni che ti riguardano e che vuoi che vengano cancellate o rettificate devi farne espressa richiesta al sito o alla testata giornalistica online che le ha pubblicate.  

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