Figli con due mamme: riconosciuta solo la via dell’adozione

Ebbene sì: nel 2024 il problema legato alle famiglie omogenitoriali non si è ancora risolto. Il vuoto legislativo che caratterizza questo argomento ancora una volta è stato messo in luce da una recente sentenza della corte d’Appello di Milano, che ha dichiarato illegittime le trascrizioni degli atti di nascita dei bambini di tre coppie di donne che erano riuscite a procreare grazie alla fecondazione assistita avvenuta in un Paese estero.

Figli con due mamme: il caso arrivato alla corte d’Appello di Milano

Tre differenti famiglie sono state destinatarie di una lapidaria sentenza che sta facendo molto discutere: accogliendo il ricorso della procura, lo scorso 23 gennaio 2024 i giudici di secondo grado milanesi hanno negato la possibilità di riconoscere l’atto di nascita sul ” Registro degli atti di nascita della doppia maternità del bambino” dei figli di due mamme, nati tramite fecondazione assistita all’estero. Nel ricorso alla corte d’Appello di Milano effettuato dalla Procura veniva espressamente citata una sentenza della Corte costituzionale che, nel 2019, aveva specificato come “allo stato attuale nel nostro ordinamento è escluso che genitori di un figlio possano essere due persone dello stesso sesso”. Nel frattempo la giurisprudenza ha più volte mutato opinione, riconoscendo e a volte negando la genitorialità in casi simili, attendendo – per ora ancora invano – che sia il legislatore a dettare regole univoche da seguire (https://www.iltuolegale.it/figli-di-coppia-omosessuale-e-separazioni-vuoto-normativo/).

Nella sentenza però, proprio evidenziando la difficoltà di interpretare e giudicare una realtà concreta senza gli strumenti adeguati per farlo, la Corte d’appello meneghina “riconosce che la materia di cui si tratta richiede l’intervento del Legislatore, unico soggetto capace di operare un articolato disegno normativo idoneo a declinare in modo corretto i diritti dei soggetti coinvolti nella vicenda procreativa umana medicalmente assistita, realizzando il bilanciamento di diritti di rango costituzionale che non devono venire a trovarsi in conflitto tra loro, ivi inclusi quelli del nascituro, soggetto capace di diritti, nel suo essere e nel suo divenire“.

L’alternativa che viene acconsentita alla “madre intenzionale”, ossia quella non biologica, ancora una volta è l’articolato percorso di adozione in casi particolari. In questo modo i bambini protagonisti di questo procedimento, che fino ad oggi hanno avuto due mamme fin dal momento della loro nascita, ora ne avranno una non riconosciuta in attesa di essere considerata tale ufficialmente, a conclusione del processo di adozione.

Cosa aveva deciso il Tribunale di Milano

Tale pronuncia rivoluziona la sentenza del tribunale di Milano dello scorso 23 giugno che, al contrario, aveva ritenuto valide le trascrizioni, riconoscendo la genitorialità ad entrambe le madri delle tre coppie protagoniste di questa intricata vicenda.

In tutti e tre i casi i bambini erano il frutto della procreazione assistita effettuata in un Paese estero, dove entrambe le donne erano considerate legittimamente genitori nonostante solo una delle due li avesse partoriti. Per onor di cronaca è doveroso specificare che, in quella stessa occasione, il Tribunale aveva rigettato e dunque negato la richiesta di due uomini, padri tramite maternità surrogata, di vedersi riconosciuto il diritto alla trascrizione dell’atto di nascita.  

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