Riconosciuta l’indennità di maternità al padre single

Padre single? Ebbene si, potresti avere il diritto a vederti riconosciuta l’indennità di maternità. Nel 2018 finalmente anche al padre viene attribuita l’importanza che merita!

È così infatti che finisce l’era del padre single con pochi diritti, del padre single che deve sempre lavorare e riuscire a ritagliarsi minuscoli spazi di tempo per stare con il proprio figlio neonato, che deve fare i salti mortali per gestire da solo il proprio bambino. Oggi quel  padre single ha diritto all’indennità di maternità!

indennità padre single

La sentenza 2890/2017 del tribunale di Milano

Il 7 Novembre 2017 con sentenza n.2890 il tribunale di Milano ha condannato ENPAP – l’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi – al riconoscimento dell’indennità di maternità e alla liquidazione della relativa somma dovuta ad un padre single.

Il giudice si basa sul decreto che riconosce alle libere professioniste iscritte all’ente – che gestisce forme obbligatorie di previdenza – un’indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto e i tre mesi successivi allo stesso (D.lgs. 151/2001)

Il motivo che aveva portato L’ENPAP a non accogliere la richiesta dell’uomo a vedersi riconoscere l’indennità di maternità era, in primo luogo, la necessità che entrambi i genitori rivestissero la qualifica di liberi professionisti.

In secondo luogo l’Enpap sottolineava la mancata verificazione delle condizioni che, secondo l’ente, erano tassativamente previste dalla norma in materia, ossia:

  • Che ci sia stato il decesso della madre
  • Che ci sia grave infermità della madre
  • Che ci sia stato l’abbandono del minore da parte della madre
  • Che sia stato pronunciato l’affidamento esclusivo del bambino al padre

Punto primo: il diritto all’indennità di maternità del padre single è indipendente dal lavoro della madre

In merito al primo punto il Tribunale di Milano si riaggancia alla Sentenza della corte Costituzionale n. 1/1987 per cui il padre ha un autonomo diritto al congedo di paternità che trova fondamento nell’esigenza di garantire tutela al minore così che possa ricevere l’accudimento che merita nei primi mesi di vita.

L’art. 28 D.Lgs. 151/2001, inoltre, stabilisce che l’indennità di paternità spetta al padre ogni qualvolta questa non sia goduta dalla madre.

La disciplina organica prevede che la richiesta del congedo di paternità deve essere formulata dal padre al proprio ente previdenziale. In nessun caso la Legge prevede che il padre debba attestare in quale tipo di rapporto di lavoro sia, o fosse, impiegata la madre.

Vanno applicati gli stessi principi per il congedo materno rispetto alla situazione in cui, a richiederlo, sia il padre (in questo caso single).

Punto secondo: i casi che non sono tassativamente previsti dall’art. 70 c.3 ter

Il giudice è chiaro nell’affermare che l’affidamento esclusivo, previsto in alternativa alla morte o alla grave infermità della madre o all’ abbandono del figlio da parte della madre, non va interpretata in chiave restrittiva, alla stregua di situazione che contempli, a monte, un riconoscimento bigenitoriale con successivo provvedimento giudiziale di affidamento esclusivo ad uno dei genitori o coniuge.

Non possono dunque ritenersi casi ad elencazione tassativa: possono essere interpretati secondo analogia, essendo l’accudimento del minore nei primi mesi di vita il motivo per cui questa elencazione è stata fatta.

Per questi motivi il Tribunale di Milano si è pronunciato dichiarando il riconoscimento dell’indennità di maternità di cui all’art. 70 comma 3 ter D.Lgs.151/2001 e condanna ENPAP alla liquidazione delle somme dovute.

Storia a lieto fine dunque, che ci fa sperare in un’effettiva equiparazione delle figure genitoriali, sfondando la storica convinzione secondo la quale la madre ha sempre un ruolo più importante rispetto al padre e, di conseguenza, deve godere di maggiori diritti.

Per una consulenza legale: info@iltuolegale.it – 02 94088188

Non si effettua consulenza legale gratuita.

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo presente in questo articolo senza il consenso dell’autore. In caso di citazione è necessario riportare la fonte del materiale citato.