Muffa in condominio: chi paga i danni?

Se non si hanno infissi resistenti e si abita in una casa dove gli “spifferi” sono ormai dei coinquilini fissi sicuramente il rischio di qualche infiltrazione d’acqua e di umidità c’è, specialmente durante l’inverno, quando i temporali, le pioggerelle e il vento sono dietro l’angolo.

Ma se abiti in condominio, chi deve pagare per la muffa nel tuo appartamento? Le risposte sono differenti a seconda di dove si trova la muffa e di chi sia il proprietario dell’immobile.

Muffa in condominio: chi paga i danni?

Muffa in condominio, tutto dipende da dove si crea

Non c’è una risposta univoca per indicare il responsabile di un eventuale danno da umidità perché dipende da dove la muffa e l’umidità si creano all’interno del condominio. Bisogna distinguere quindi se l’umidità interessa le parti comuni del condominio (come tetto, scale, facciate ecc.) o un appartamento privato.

Nel primo caso, la responsabilità e l’onere di sanare i danni è in capo all’intero condominio e di conseguenza spetterà a tutti i condomini pagare la riparazione con quote differenti “in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, ossia in base ai millesimi posseduti” (salvo diversa convenzione).

Nel caso in cui, invece, la muffa derivi da umidità che proviene da un appartamento privato, la responsabilità cadrà unicamente sul proprietario danneggiante. Spetterà quindi a quest’ultimo sostenere le spese di riparazione e adoperarsi non solo per eliminare umidità e muffa ma per evitare che se ne formi ancora in futuro.

Muffa in condominio derivante da una tubatura

In buona parte dei casi la muffa e l’umidità derivano dalla perdita di una tubatura che passa nel condominio, ma com’è possibile identificarne la proprietà e di conseguenza capire chi debba risarcire il danno? C’è uno specifico criterio che in modo chiaro e semplice determina a priori le proprietà delle stesse:

  • Per le tubature verticali che percorrono verso l’alto l’edificio dalle sue fondamenta fino alla sommità il proprietario è l’intero condominio;
  • Per le tubature orizzontali che si staccano da quelle verticali per portare gas e acqua orizzontalmente nei singoli appartamenti i proprietari delle tubature sono i proprietari degli immobili dove arrivano le stesse;
  • Per la braga di raccordo (ossia il punto di raccordo tra la tubatura verticale e quella orizzontale) il responsabile è il proprietario del singolo condominio, come per le tubature orizzontali.

Muffa in condominio: come ottenere il risarcimento

Una volta riscontrato il danno è necessario innanzitutto documentare con foto e video i danni subiti, da inviare all’amministratore di condominio, il quale va tempestivamente avvisato nel caso di danni in parti comuni. A lui spetterà attivare le procedure per la riparazione dei danni e l’eliminazione del problema.  Se il danno è in un appartamento, invece, il titolare dell’immobile dovrà procedere ad avvisare quanto prima del danno il proprietario dell’appartamento ritenuto responsabile del danno. 

Per la richiesta risarcitoria e per una maggiore tutela del danneggiato potrebbe essere necessario commissionare una perizia tecnica per l’individuazione della possibile causa e per la stima dei danni, nonché l’intervento di un legale qualora non vi fosse collaborazione da parte del soggetto ritenuto responsabile del danno.

Va specificato che se lo stabile è assicurato – se il danno deriva da parti comuni – l’amministratore aprirà un sinistro con la compagnia di assicurazione mentre, come anticipato poco sopra, se lo stabile non è assicurato il danno verrà ripartito tra i condomini secondo millesimi.

Muffa in condominio: chi paga i danni?

Danni da muffa in condominio: quanto spetta al danneggiato?

Posto che naturalmente ogni caso è a sé e non è possibile stabilire con anticipo l’ammontare del danno, è invece possibile determinare gli elementi essenziali che concorrono al suo calcolo. Bisogna tenere conto:

  • Delle spese che il proprietario della parte danneggiata si troverà ad affrontare per sanare il danno;
  • Delle spese eventualmente sostenute se l’inagibilità dell’appartamento ha costretto l’occupante ad alloggiare altrove (es. spese per albergo, residence ecc.);
  • Dei danni causati non solo all’immobile ma anche a eventuali beni mobili danneggiati dalla muffa;
  • Dell’eventuale mancato guadagno derivante dai canoni di locazione non percepiti nel periodo di inagibilità dell’immobile, qualora lo stesso fosse affittato.

In ogni caso qualora si dovessero riscontrare resistenze sia da parte dell’amministratore di condominio che dell’eventuale proprietario dell’immobile responsabile dei danni è sempre bene farsi assistere da un legale per vedere tutelati al meglio i propri diritti e ottenere un equo risarcimento dei danni subiti.

studio legale zambonin

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