Chat insegnanti-studenti e genitori? Presto saranno bandite

Chi ha dei figli all’asilo o alle elementari lo sa: le chat dei genitori possono essere un vero incubo. Un continuo vibrare del cellulare, con messaggi che a giorni diventano persino centinaia nel giro di poche ore, tra i quali si perdono le comunicazioni davvero importanti e –troppo – spesso vengono letti e scritti più commenti personali e lamentele che altro. Ma questo resta un problema dei genitori, che potranno quando vorranno decidere di darsi delle regole per evitare inutili comunicazioni. La situazione cambia quando all’interno della chat c’è invece un insegnante: per questi casi l’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio sta preparando un nuovo “codice deontologico” che dovrà essere rispettato dai professionisti per non incorrere in comunicazioni errate.

In arrivo nuove regole per le chat insegnanti-genitori

Se fino ad oggi ha sempre regnato la libertà e l’autonomia di ciascun insegnante di scegliere se farsi inserire nelle chat genitori o, allo stesso tempo, se instaurare un rapporto con gli alunni anche tramite social o chat, è in arrivo ora un grande cambiamento. A seguito infatti della pandemia, che con i suoi lockdown e i mesi di Dad ha richiesto una necessaria e naturale modifica del rapporto tra maestri/professori/presidi e famiglie/alunni, spesso il dialogo tra queste due parti è passato tramite chat e social, per semplificare la comunicazione e perché alle volte non c’era altro modo per raggiungere gli studenti.

Proprio a causa di questo grande cambiamento nelle comunicazioni l’Associazione nazionale presidi, in seguito alle numerose richieste giunte da molti insegnanti, ha deciso di mettere finalmente mano al codice deontologico della categoria per disciplinare non solo le chat, ma anche l’utilizzo dei social network da parte dei professori.

Le regole cambieranno: stop a chat insegnanti-genitori e studenti e basta commenti diffamatori sui social

Le nuove regole non avranno un valore amministrativo ma prettamente etico e, appunto, deontologico.

Una bozza ufficiale ancora non è stata diffusa ma secondo quanto riportato dal presidente nazionale dei Presidi, Antonello Giannelli, e dal presidente dell’Anp di Roma Mario Rusconi, il nuovo codice prevedrà di evitare le chat con genitori e studenti se non per questioni di natura urgentissima e lo stop ai contenuti pubblicati sui social “che ledono l’immagine degli istituti scolastici”.

L’obiettivo di queste regole è quello di stare al passo con la tecnologia senza farne un utilizzo distorto: per questo le chat di classe in cui è inserito l’insegnante potranno essere utilizzate solo per comunicazioni importanti o urgenti, come ad esempio l’annullamento improvviso di una gita. Allo stesso tempo gli insegnati verranno tutelati gli stessi insegnanti che ora rischiano di essere “martellati” con le comunicazioni: le comunicazioni dovranno così avvenire tramite la piattaforma ufficiale usata dalla scuola, tramite mail oppure ai colloqui docenti-genitori.

Sei studenti su dieci chattano con i professori

Secondo un recente studio di Skuola.net che ha raccolto oltre 2mila testimonianze da parte di studenti delle scuole medie e superiori, sembra che in media 6 alunni su 10 utilizzino una chat di classe al cui interno è iscritto almeno un insegnante e circa 4 su 10 hanno anche chat private con i propri docenti.

Una prassi ormai molto diffusa quindi che sarà difficile smantellare.

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