Le funzioni dei nuovi Ray-Ban Stories hanno suscitato molte perplessità da parte dei Garante della Privacy. Vediamo perché.
Ray-Ban Stories e i dubbi sulla privacy
Il 9 settembre 2021 Facebook, in collaborazione con EssilorLuxottica ha lanciato i Ray-Ban Stories, occhiali “smart” che, grazie a microfoni e microcamere, sono in grado di svolgere diverse funzioni.
I Ray-Ban Stories possono infatti scattare fotografie, registrare video, ricevere telefonate e trasmettere musica, tutte funzionalità pensate per rendere ancora più semplice interagire sui social.
L’attivazione di dette funzionalità possono avvenire sia tramite comandi vocali, sia attraverso dei comandi “fisici”, quali un pulsantino e un piccolo pad posti sulla stanghetta dell’occhiale.
Il Garante della Privacy italiano ha richiesto chiarimenti all’azienda produttrice
L’Autorità irlandese per la Privacy ha chiesto a Facebook chiarimenti sugli occhiali smart, chiedendo in particolare di dimostrare se il Led che entra in funzione quando il dispositivo riprende un video o scatta una foto sia un mezzo efficace per far sapere alle persone che vengono filmate o fotografate.
In effetti la telecamera posta nella parte frontale degli occhiali non si nota nemmeno, sembrando una normale vite oppure un fregio decorativo, mentre il led che si illumina durante la ripresa video o lo scatto della fotografia, se è ben visibile al buio, non lo è altrettanto in pieno giorno, potendo così consentire riprese e fotografie all’insaputa degli interessati.
Anche il Garante italiano per la protezione dei dati si è occupato della vicenda, chiedendo chiarimenti a Facebook il giorno successivo al lancio del prodotto ed incontrando nei giorni successivi Facebook ed EssilorLuxottica, che si sono dichiarate disponibili a lavorare, anche in raccordo con l’Autorità, al fine di evitare l’utilizzo dei Ray-Ban Stories in violazione alla privacy.
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